Scusa! Mi è entrata una bruschetta nell’occhio – di quanto ho pianto per le serie tv quest’anno


Siamo in quel momento di passaggio di testimone tra una serie televisiva e l’altra. Finisce Game of Thrones, ricomincia True Detective. Termina Orphan Black, si parte con Defiance. E così via.

Insomma, il mio carnet di ballo non è mai vuoto. Ohohohoh.

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Perciò, faccio un recap decisamente personale, parlandovi delle serie le cui stagioni di questo semestre, mi hanno addolorata di più.

Questo post è da qui in poi, potenzialmente ad alto rischio di spoiler, ma se non vi frega nulla degli spoiler, andate avanti in pace.

Noterete che fondamentalmente, piango sempre per gli stessi argomenti, l’abbandono in ogni sua forma e quindi datevi pace, probabilmente sarò monotona.

Call the Midwife / stagione 4 – in Italia si intitola L’amore e la vita e forse vi è sfuggita per il melensissimo adattamento italiano. Oh, è la prima volta che faccio la snob sulle traduzioni quindi, non cominciane a spaccare i cabbasisi. Della serie, probabilmente ve ne parlerò più avanti, intanto se l’avete vista, capirete quali siano stati i momenti da kleenex, maniche del maglione, rotolone Regina e via dicendo. Aldilà di alcuni episodi in particolare, tutta la storia di Trixie mi fa sempre disperare. Questa sua necessità di fare la bambolina e indossare maschere per rallegrare quelli che le stanno intorno mi strazia, così come le sue notti solitarie, in compagnia della bottiglia. Altra storia devastante è quella della coppia lesbica, Patsy e Delia, che non solo devono nascondersi pena l’incarcerazione, ma che dopo aver finalmente preso il coraggio e affittato una casa insieme, si vedono divise da un disgraziatissimo incidente stradale. Momenti di frustrazione e disperazione gestiti dagli autori in maniera magistrale, mentre io l’ho gestita disidratandomi. In generale è una serie che regala altissimi momenti di commozione.

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Game of Thrones / stagione 5 – stupendovi tutti e stupendo me stessa, io per l’accoltellamento multiplo con salto carpiato e piroetta finale a Jon Snow, non ho pianto. E perché forse ero in compagnia e si aveva la battuta pronta su qualsiasi cosa, e perché magari non ci credo che sia mortomorto ma proprio morto, ma non ho pianto. Ho sofferto e lacrimato da un occhio, ma con immenso trasporto, per Shireen. Maporcadiquellapadellazozzadilardo ma non si può fare una scena così. Solo scriverlo mi fa rigurgitare la pena che ho provato quando l’ho vista, quindi non lo scriverò, ma vi lascio questo video che esprime il mio dissenso e la mia disperazione.

Grey’s Anatomy / stagione 11 – e intanto questo telefilm è diventato uno stillicidio. E Shonda Rhimes se le lega al dito ché manco Arya Stark, ché se le fai un torto, ti stronca. Quindi, potete ben immaginare quale siano le puntate che mi hanno fatto piangere. Ma non è solo la drammatica, seppur ridicola dipartita di Derek delle puntate 21 e 22 che mi hanno fatto versare calde lacrime, ma anche tutti i momenti in cui Meredith spiegava quanto fosse difficile dormire da soli, andare avanti e mandare giù, in una routine sempre più soffocante. Insomma. Come al solito, l’ho presa un po’ troppo sul personale. E comunque non riesco a capire come una serie scritta a volte in maniera così sciatta e prevedibile possa piacermi così tanto e farmi penare così tanto. Ah. Se siete avulsi da qualsiasi forma di pettegolezzo, forse non sapete che il personaggio interpretato da Patrick Dempsey, ha fatto un po’ la prima donna, quindi via, mandiamoci un camion addosso, ha pensato la Rhimes.

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Cucumber / stagione 1 – questo telefilm, di cui vi ho parlato qui, è agrodolce. Non drammatico non… così triste. È triste ma affrontabile. Poi però, che ha pensato Russell T Davies? Ha pensato di darci uno scossone, un calcio forte nei denti per farci affrontare la morte, l’omofobia, l’ingiustizia, la paura e l’orrore tutte insieme. Perché la puntata numero 6 ti cristallizza le lacrime tra le ciglia, ti congela il singhiozzo nella gola, ti infesta i pensieri per giorni. Seriamente, non credo di aver mai visto al cinema o in tv la morte resa così bene. Così umana, sporca, priva di dignità, quel che è: reale.

Cyril Nri as Lance in Channel 4's Cucumber

Solo quattro, incredibile, solo quattro. Ma vi assicuro che ho in serbo per voi, altri telefilm super emozionanti da consigliarvi. Quindi,

Kiss kiss (bang bang)

Le iniziali GG e CC mi preoccupano. Che ci sia un complotto sotto tutto ciò?

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